Biografia

Giacomo Bucci fotografo futurista contemporaneo o fotografo movimentista nasce a Parma il 02-04-1949 da genitori della piccola borghesia e a otto anni si sposta a Milano con la famiglia per impegni professionali del padre.

biografia bucci giacomo a 26 anni

Negli anni sessanta frequenta l’Istituto Rizzoli per l’Insegnamento delle Arti Grafiche di Milano per coltivare il suo grande interesse per la fotografia, il disegno grafico e la stampa litografica.

Il periodo all’Istituto Rizzoli è per Bucci molto formativo non solo per l’apprendimento delle attività che lo interessano, ma anche perché può studiare la storia dell’arte che viene insegnata con molto rigore, insieme alle altre materie letterarie e scientifiche.

Con il conseguimento della maturità Bucci lavora come grafico e si iscrive all’Università Cattolica di Milano che frequenta anche mentre fa il militare.

Il periodo londinese dei primi anni settanta consente a Bucci di farsi conoscere a livello internazionale, proprio quando la fotografia inizia il suo percorso per essere riconosciuta a pieno titolo un’espressione artistica.

Nel 1975 sposa la donna della sua vita, Sandra Lucianer, che lo ha sempre sostenuto nella sua attività di fotografo e che gli darà tre figli: Cristina, Elisa e Fabio.

L’attività fotografica di Giacomo Bucci inizia da studente negli anni ’60 quando, prendendo ispirazione da fotografi importanti come Henri Cartier-Bresson, consolida la preparazione tecnica e affronta le sue prime pubblicazioni. Prosegue a livello professionale negli anni ’70 con pubblicazioni e gallerie e continua negli anni Duemila.

The Photographer’s Gallery di Londra e Il Diaframma di Milano hanno ospitato le prime mostre personali di Giacomo Bucci.

Alla fine degli anni ’60 e nei primi anni ’70 Bucci, intendendo realizzare interpretazioni fantastiche, si dedica alla ricerca di una tecnica fotografica che consenta di rappresentare una visione onirica della realtà. Questa ricerca, disseminata di insuccessi e delusioni, lo porta a sperimentare stravolgimenti dei canoni fotografici fino alla trasgressione della regola tecnica più importante della fotografia: la foto deve essere nitida.

Durante questo periodo di fervente produzione fotografica Bucci elabora alcune regole della programmazione del mosso creativo che vengono pubblicate per la prima volta su PHOTO 13 di Giugno 1973 .

Comincia allora il grande amore di Bucci per la fotografia movimentista intesa come produzione di immagini dal valore artistico e di unicità dell’opera. Bucci infatti negli anni ’70 fotografa solo con la pellicola diapositiva Kodachrome II che, pur consentendo riproduzioni e stampe, rimane in se tessa esemplare unico e originale.

Giacomo Bucci raggiunge la piena maturità di fotografo negli anni settanta quando cerca con passione di valorizzare la sua fotografia movimentista nell’intento di farla diventare a tutti gli effetti anche la sua professione.

A Milano aderisce al gruppo “Dimensione” di Lanfranco Colombo con i fotografi Franco Fontana, Paolo Politeo Zenoni, Stefano Valabrega, Mario Samarughi, Umberto Campi, Antonio Migliori e Fabio Donato.

Negli anni ’70 si reca a Londra per avviare la carriera professionale di fotografo ma la rivista Vogue e altre agenzie di pubblicità, non ritengono di poter utilizzare il suo stile fotografico troppo “mosso”. Per rimanere fedele al proprio ideale di fotografo movimentista Bucci declina il loro invito a fare fotografie remunerative ma di altro genere.

Così, anche se le pubblicazioni e le mostre ottenute a Londra e Milano lo incoraggiano a proseguire, Bucci pensa di abbandonare la fotografia in modo totale e irreversibile, quasi per sancire la distanza da quel grande amore che non può cogliere perché non gli viene corrisposto: la sua fotografia movimentista riconosciuta come vera e propria forma d’arte.

Convinto della validità di quanto preconizzato da Ando Gilardi (.. meglio uscirne almeno sentimentalmente ..) riguardo l’impossibilità di trovare un riconoscimento alla sua opera, nel 1976 Bucci lascia definitivamente Londra per ritornare a Milano, conseguire la laurea in Economia all’Università Cattolica e avviare una carriera nel mondo del management dove elaborerà un modello di gestione aziendale rappresentato nel libro Il maestro di botteg@

Comincia così per Bucci il lungo e difficile periodo di rifiuto psicologico della fotografia, intesa sia come interesse culturale che, ancor più, come produzione fotografica. Difficile superare il lutto per la perdita del suo grande amore per la fotografia movimentista: ogni macchina fotografica glielo ricorda. Così la sua Nikon F nera diventa solo un cimelio storico.

Unica parentesi rimane l’invito dell’amico Lanfranco Colombo a partecipare nel 1993 alla celebrazione del 25° anniversario dell’attività della galleria “Il Diaframma”, donando una fotografia a colori 50×70 esposta all’Accademia Carrara di Bergamo.

La fotografia ritorna però ad interrogare Giacomo Bucci quando nel 2018 importanti esponenti del mondo della fotografia lo incoraggiano a riprendere l’attività di fotografo da cui si era allontanato volontariamente quarantatre anni prima.

biografia autoritratto di Giacomo Bucci a 70 anni

Così Bucci accetta una nuova sfida: la fotografia digitale, ma sempre movimentista. Gli interessa molto il codice binario in fotografia e ricomincia a pubblicare i suoi lavori, utilizzando sempre rigorosamente la tecnica che gli inglesi chiamano intentional camera movement per dematerializzare la verità fotografica.
Nel 2019 viene chiamato da Roberta Valtorta a partecipare, insieme ad altri grandi fotografi, all’esposizione sull’iconografia delle Giostre. Poi, nel 2022 firma la fotografia e la regia del primo cortometraggio di fotografia movimentista che viene proiettato all’Unesco Visitor Center di Crespi d’Adda.

Pubblicazioni

La fotografia di sorpresa

Aprile 1966
Articolo e foto – House Organ Rizzoli
Nel testo dell’articolo Bucci scrive che bisogna “evitare che la ripresa risulti mossa”. Tutto il contrario della sua produzione fotografica dal 1969 in poi.

Primo tentativo di foto mossa

Settembre 1967
Archivio del fotografo

Scenetta fotografica

Marzo 1968
RIZ periodico trimestrale

Invito per l’inaugurazione dell’anno accademico 68-69

Dicembre 1968

Foto pubblicate

Marzo 1970
RIZ periodico trimestrale

Portfolio con presentazione di Ando Gilardi

Giugno 1973 “Giacomo Bucci fotografo movimentato”
Rivista Photo 13  Courtesy of Fototeca Gilardi

Copertina Clic Fotografiamo

Dicembre 1973
Foto di copertina – Rivista Clic Fotografiamo
Editore ETL Via Visconti di Modrone 38 20122 Milano

Proiezione e conferenza

Febbraio 1974
Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

Proiezione e conferenza

Marzo 1974
Civica Scuola d’arte drammatica Milano

Fotoreportage movimentista

Aprile 1974 “Giacomo Bucci fotoreporter movimentista”
Rivista Photo 13  Courtesy of Fototeca Gilardi

Proposta di alternativa alla dimensione tecnologica

Maggio 1974
Proiezione – Biblioteca Comunale Calvairate di Milano

Copertina Photo13

Giugno 1974
Foto di copertina – Rivista Photo 13
Editore Publimedia Srl Corso Venezia 18 20121 Milano

Copertina Disco a 33 giri 

Agosto 1974
Foto di copertina – Disco a 33 giri Joseph Rouleau singing french opera
The decca record company limited Decca House 9 Albert Embankment London SE1 London UK

Portfolio su Photo Technique

Settembre 1974

Copertina di Photo Technique

Settembre 1974
Published by Fraser Pearce Limited 26 Station Road Cambridge UK

Duplicati concessi all’Archivio fotografico

Marzo 1976
The Daily Telegraph Color Library – 75-79 Farringdon Street EC4A London UK

FOTOGRAFI ITALIANI, diario immaginario di Lanfranco Colombo

Maggio 1993
Foto e presentazione in catalogo
Bolis Bergamo

GIOSTRE storie immagini giochi

Marzo 2019
Foto in catalogo
SilvanaEditoriale Cinisello Balsamo, Milano

The Royal Photographic Society
Germany Chapter

Ottobre 2022

eMagazine Q3 2022
Pagg. 54-56

Intentional camera movement
Articolo sulla passione per l’ICM di Siegfried Rubbert in cui si fa riferimento al lavoro di ricerca di Giacomo Bucci.

Esposizioni e Gallerie

Galerie des Philosophes

Febbraio-Aprile 1974
Esposizione collettiva alla Galerie des Philosophes Saint-Leger 3 Geneve France

In questa galleria venivano esposte le opere di grandi maestri e di giovani fotografi.

La Galerie des Pholosophes di Ginevra fu la prima esposizione di Giacomo Bucci e il suo importante debutto internazionale.

Ad oggi non è rimasto molto materiale a documentare l’esposizione.

The Photographer’s Gallery

Settembre-Ottobre 1974
Mostra personale alla The Photographers’ Gallery – Great Newport Street 8 WC2 London UK

Situata nella zona degli artisti al centro di Londra, The Photographers’ Gallery negli anni ’70 era uno dei primi e più importanti luoghi al mondo dove si considerava e si proponeva la fotografia come arte, al pari delle altre arti figurative.

Il Diaframma

Gennaio-Febbraio 1975
Mostra personale alla Galleria Il Diaframma – Via Brera 10 Milano

Lanfranco Colombo, instancabile animatore della Galleria, era il mecenate che riuniva intorno a Brera il Gruppo Dimensione costituito da giovani fotografi, tra cui Giacomo Bucci e Franco Fontana, impegnati nella ricerca di nuove espressioni artistiche.

Nella presentazione della mostra di Giacomo Bucci si trova scritto: “La produzione di Bucci è il frutto di una particolare sensibilità e di una accurata ricerca sulla programmazione e il controllo della fotografia mossa e il significato di questo lavoro deve essere decifrato dal lettore in modo autonomo, secondo la propria sensibilità, personalità e cultura.”

Accademia Carrara

Aprile-Maggio 1993

Mostra “Fotografi italiani – Diario immaginario di Lanfranco Colombo
Accademia Carrara di Bergamo

Mostra collettiva per la celebrazione del 25° anniversario dell’attività della Galleria Il Diaframma.

Omaggio a Lanfranco Colombo, grande animatore dell’arte della fotografia e sostenitore di tutti i fotografi italiani, grandi e piccoli.

Giostre

Marzo-Giugno 2019
Esposizione collettiva – Palazzo Roverella, Rovigo
A cura di Roberta Valtorta

Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, la mostra è dedicata alla fantasiosa iconografia delle Giostre.

Questa importante ricerca iconografica intende indagare la ricchezza di significati che hanno caratterizzato le giostre nel corso dei secoli e come le loro immagini sono state rappresentate soprattutto in fotografia.

Il Villaggio di Francesco

28-29 Maggio 2022
Filmato di fotografia movimentista
Proiezione continuativa di 15 minuti
Crespi d’Adda – Unesco Visitor Center, Corso Manzoni 18

Giacomo Bucci firma la fotografia e la regia del filmato in cui rivivono le frasi più belle di alcuni testi meno noti, ma ugualmente toccanti, di Francesco Bonfanti:

La Luna del Trambai, che nel 1996 partecipa al concorso “Crespi d’Adda sulle ali del mistero”, premiato dalla giuria popolare
La favola del Villaggio Cespi, inedito nel quale racconta di una tentata speculazione edilizia al Villaggio con nomi di fantasia dei protagonisti, ma palesemente riconoscibili
Il Segreto della Puncia, inedito che racconta una breve favola il cui protagonista viene definito “il matto del Villaggio”

Crespi d'Adda Il villaggio di Francesco

Viaggio nel sogno del Borgo operaio

Il filmato di fotografia movimentista di Giacomo Bucci accompagna la poesia di Francesco Bonfanti in un viaggio nel sogno del borgo operaio dove ” .. il ciclo vitale delle cose si doveva compiere senza l’aiuto della tecnologia esasperata ma in modo naturale secondo le leggi della natura ..

E’ un viaggio emotivo sull’eredità che Francesco ci ha lasciato, testi dai molti significati che vanno dall’ammirazione per il passato, alla presa di coscienza della situazione attuale e all’auspicio di un futuro in linea con la storia del Villaggio.

Commenti

Ciao Giacomo. sono Lino Ciocca, tuo collega di studi all’Istituto Rizzoli. Mi sono imbattuto per caso nel tuo sito e ho letto con piacere la tua biografia. Mi ha fatto tornare alla mente quello che è stato il miglior periodo della mia vita. Tanti piacevoli ricordi e tanti rimpianti . Mezzo secolo è passato, direi fuggito.

Ricordo bene quel ragazzo sensibile e dai modi gentili con una grandissima passione per la fotografia. Mi spiace leggere che tu abbia abbandonato la tua grande passione. Pensa in 43 anni quante opere non hanno visto la luce. Però il turbinio della vita spesso ci trascina via per altri lidi.

Hai fatto bene a riprendere. Sei ancora relativamente giovane e potrai senz’altro dare ancora tanto e avere quelle soddisfazioni che solo in parte hai avuto. Comunque ti vedo in splendida forma, continua così. Ti saluto con affetto. Lino. PS eccezionale la foto della giostra.

Rosolino Ciocca, Imprenditore grafico