Biografia
Giacomo Bucci nasce a Parma il 02-04-1949 da genitori della piccola borghesia e a otto anni si sposta a Milano con la famiglia per impegni professionali del padre.
Negli anni sessanta frequenta l’Istituto Rizzoli per l’Insegnamento delle Arti Grafiche di Milano per coltivare il suo grande interesse per la fotografia, il disegno grafico e la stampa litografica.
Il periodo all’Istituto Rizzoli è per Bucci molto formativo non solo per l’apprendimento delle attività che lo interessano, ma anche perché può studiare la storia dell’arte che viene insegnata con molto rigore, insieme alle altre materie letterarie e scientifiche.
Con il conseguimento della maturità Bucci lavora come grafico e si iscrive all’Università Cattolica di Milano che frequenta anche mentre fa il militare.
Il periodo londinese dei primi anni settanta consente a Bucci di farsi conoscere a livello internazionale, proprio quando la fotografia inizia il suo percorso per essere riconosciuta a pieno titolo un’espressione artistica.
Nel 1975 sposa la donna della sua vita, Sandra Lucianer, che lo ha sempre sostenuto nella sua attività di fotografo e che gli darà tre figli: Cristina, Elisa e Fabio.
L’attività fotografica di Giacomo Bucci inizia da studente negli anni ’60 quando, prendendo ispirazione da fotografi importanti come Henri Cartier-Bresson, consolida la preparazione tecnica e affronta le sue prime pubblicazioni. Prosegue a livello professionale negli anni ’70 con pubblicazioni e gallerie e continua negli anni Duemila.
The Photographer’s Gallery di Londra e Il Diaframma di Milano hanno ospitato le mostre personali di Giacomo Bucci.
Nei primi anni ’70 Bucci, intendendo realizzare interpretazioni fantastiche della realtà, si dedica alla ricerca di una tecnica fotografica che consenta di riprodurre gli stessi effetti della pittura d’avanguardia. Questa ricerca, disseminata di insuccessi e delusioni, lo porta a sperimentare stravolgimenti dei canoni fotografici fino alla trasgressione della regola tecnica più importante della fotografia: la foto deve essere nitida.
Durante questo periodo di fervente produzione fotografica Bucci elabora alcune regole della programmazione del mosso creativo che vengono pubblicate per la prima volta su PHOTO 13 di Giugno 1973, contribuendo così alla definizione delle regole tecniche della fotografia movimentista.
Comincia allora il grande amore di Bucci per la fotografia intesa come produzione di fotografie fantastiche che nulla hanno da invidiare alla pittura vera e propria, compreso l’unicità dell’opera. Bucci infatti negli anni ’70 fotografa solo con la pellicola diapositiva che, pur consentendo riproduzioni e stampe, rimane in se tessa esemplare unico e originale.
Giacomo Bucci raggiunge la piena maturità di fotografo negli anni settanta quando cerca con passione di valorizzare la sua fotografia movimentista nell’intento di farla diventare a tutti gli effetti anche la sua professione.
A Milano aderisce al gruppo “Dimensione” di Lanfranco Colombo con i fotografi Franco Fontana, Paolo Politeo Zenoni, Stefano Valabrega, Mario Samarughi, Umberto Campi, Antonio Migliori e Fabio Donato.
Negli anni Settanta si reca a Londra per avviare la carriera professionale di fotografo ma la rivista Vogue, come altre agenzie di pubblicità contattate, non ritengono di poter utilizzare il suo stile fotografico troppo “mosso”. Per rimanere fedele al proprio ideale di fotografo movimentista Bucci declina il loro invito a fare fotografie remunerative ma di altro genere.
Così, anche se le pubblicazioni e le mostre ottenute a Londra e Milano lo incoraggiano a proseguire, Bucci pensa di abbandonare la fotografia in modo totale e irreversibile, quasi per sancire la distanza da quel grande amore che non può cogliere perché non gli viene corrisposto: la sua fotografia movimentista riconosciuta come vera e propria forma d’arte.
Convinto della validità di quanto preconizzato da Ando Gilardi (.. meglio uscirne almeno sentimentalmente ..) riguardo l’impossibilità di trovare un riconoscimento alla sua opera, nel 1976 Bucci lascia definitivamente Londra per ritornare a Milano, conseguire la laurea in Economia all’Università Cattolica e avviare una carriera nel mondo del management dove elaborerà un modello di gestione aziendale rappresentato nel libro Il maestro di botteg@
Comincia così per Bucci il lungo e difficile periodo di rifiuto psicologico della fotografia, intesa sia come interesse culturale che, ancor più, come produzione fotografica. Difficile superare il lutto per la perdita del suo grande amore per la fotografia movimentista: ogni macchina fotografica glielo ricorda. Così la sua Nikon F nera diventa solo un cimelio storico.
Unica parentesi rimane l’invito di Lanfranco Colombo a partecipare nel 1993 alla celebrazione del 25° anniversario dell’attività della galleria “Il Diaframma”.
La fotografia ritorna però ad interrogare Giacomo Bucci quando nel 2018 importanti esponenti del mondo della fotografia lo incoraggiano a riprendere l’attività di fotografo da cui si era allontanato volontariamente quarantatre anni prima.
Così Bucci accetta una nuova sfida: la fotografia digitale, ma sempre movimentista. Gli interessa molto il codice binario in fotografia e ricomincia a pubblicare i suoi lavori, utilizzando sempre rigorosamente la tecnica che gli inglesi chiamano intentional camera movement.
Nel 2019 partecipa, insieme ad altri grandi fotografi, all’esposizione sull’iconografia delle Giostre. Nel 2022 firma la fotografia e la regia del primo cortometraggio di fotografia movimentista che viene proiettato all’Unesco Visitor Center di Crespi d’Adda.
Pubblicazioni
Portfolio con presentazione di Ando Gilardi
Giugno 1973 “Giacomo Bucci fotografo movimentato”
Rivista Photo 13 Courtesy of Fototeca Gilardi
Copertina Clic Fotografiamo
Dicembre 1973
Foto di copertina – Rivista Clic Fotografiamo
Editore ETL Via Visconti di Modrone 38 20122 Milano
Proiezione e conferenza
Febbraio 1974
Università Cattolica del Sacro Cuore Milano
Proiezione e conferenza
Marzo 1974
Civica Scuola d’arte drammatica Milano
Fotoreportage movimentista
Aprile 1974 “Giacomo Bucci fotoreporter movimentista”
Rivista Photo 13 Courtesy of Fototeca Gilardi
Copertina Photo13
Giugno 1974
Foto di copertina – Rivista Photo 13
Editore Publimedia Srl Corso Venezia 18 20121 Milano
Copertina Disco a 33 giri
Agosto 1974
Foto di copertina – Disco a 33 giri Joseph Rouleau singing french opera
The decca record company limited Decca House 9 Albert Embankment London SE1 London UK
The Royal Photographic Society
Germany Chapter
Ottobre 2022
eMagazine Q3 2022
Pagg. 54-56
Intentional camera movement
Articolo sulla passione per l’ICM di Siegfried Rubbert in cui si fa riferimento al lavoro di ricerca di Giacomo Bucci.
Esposizioni e Gallerie
Galerie des Philosophes
Febbraio-Aprile 1974
Esposizione collettiva alla Galerie des Philosophes Saint-Leger 3 Geneve France
In questa galleria venivano esposte le opere di grandi maestri e di giovani fotografi.
La Galerie des Pholosophes di Ginevra fu la prima esposizione di Giacomo Bucci e il suo importante debutto internazionale.
Ad oggi non è rimasto molto materiale a documentare l’esposizione.
The Photographer’s Gallery
Settembre-Ottobre 1974
Mostra personale alla The Photographers’ Gallery – Great Newport Street 8 WC2 London UK
Situata nella zona degli artisti al centro di Londra, The Photographers’ Gallery negli anni ’70 era uno dei primi e più importanti luoghi al mondo dove si considerava e si proponeva la fotografia come arte, al pari delle altre arti figurative.
Il Diaframma
Gennaio-Febbraio 1975
Mostra personale alla Galleria Il Diaframma – Via Brera 10 Milano
Lanfranco Colombo, instancabile animatore della Galleria, era il mecenate che riuniva intorno a Brera il Gruppo Dimensione costituito da giovani fotografi, tra cui Giacomo Bucci e Franco Fontana, impegnati nella ricerca di nuove espressioni artistiche.
Nella presentazione della mostra di Giacomo Bucci si trova scritto: “La produzione di Bucci è il frutto di una particolare sensibilità e di una accurata ricerca sulla programmazione e il controllo della fotografia mossa e il significato di questo lavoro deve essere decifrato dal lettore in modo autonomo, secondo la propria sensibilità, personalità e cultura.”
Accademia Carrara
Aprile-Maggio 1993
Mostra “Fotografi italiani – Diario immaginario di Lanfranco Colombo”
Accademia Carrara di Bergamo
Mostra collettiva per la celebrazione del 25° anniversario dell’attività della Galleria Il Diaframma.
Omaggio a Lanfranco Colombo, grande animatore dell’arte della fotografia e sostenitore di tutti i fotografi italiani, grandi e piccoli.
Giostre
Marzo-Giugno 2019
Esposizione collettiva – Palazzo Roverella, Rovigo
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, la mostra è dedicata alla fantasiosa iconografia delle Giostre.
Questa importante ricerca iconografica intende indagare la ricchezza di significati che hanno caratterizzato le giostre nel corso dei secoli e come le loro immagini sono state rappresentate soprattutto in fotografia.
Il Villaggio di Francesco
28-29 Maggio 2022
Filmato di fotografia movimentista
Proiezione continuativa di 15 minuti
Crespi d’Adda – Unesco Visitor Center, Corso Manzoni 18
Giacomo Bucci firma la fotografia e la regia del filmato in cui rivivono le frasi più belle di alcuni testi meno noti, ma ugualmente toccanti, di Francesco Bonfanti:
• La Luna del Trambai, che nel 1996 partecipa al concorso “Crespi d’Adda sulle ali del mistero”, premiato dalla giuria popolare
• La favola del Villaggio Cespi, inedito nel quale racconta di una tentata speculazione edilizia al Villaggio con nomi di fantasia dei protagonisti, ma palesemente riconoscibili
• Il Segreto della Puncia, inedito che racconta una breve favola il cui protagonista viene definito “il matto del Villaggio”
Viaggio nel sogno del Borgo operaio
Il filmato di fotografia movimentista di Giacomo Bucci accompagna la poesia di Francesco Bonfanti in un viaggio nel sogno del borgo operaio dove ” .. il ciclo vitale delle cose si doveva compiere senza l’aiuto della tecnologia esasperata ma in modo naturale secondo le leggi della natura ..”
E’ un viaggio emotivo sull’eredità che Francesco ci ha lasciato, testi dai molti significati che vanno dall’ammirazione per il passato, alla presa di coscienza della situazione attuale e all’auspicio di un futuro in linea con la storia del Villaggio.
Commenti
Ciao Giacomo. sono Lino Ciocca, tuo collega di studi all’Istituto Rizzoli.
Mi sono imbattuto per caso nel tuo sito e ho letto con piacere la tua biografia. Mi ha fatto tornare alla mente quello che è stato il miglior periodo della mia vita. Tanti piacevoli ricordi e tanti rimpianti . Mezzo secolo è passato, direi fuggito. Anche l’Istituto verrà demolito per costruire un condominio e di quel passato non resterà niente.
Ricordo bene quel ragazzo sensibile e dai modi gentili con una grandissima passione per la fotografia. Mi spiace leggere che tu abbia abbandonato la tua grande passione. Pensa in 43 anni quante opere non hanno visto la luce. Però il turbinio della vita spesso ci trascina via per altri lidi. Hai fatto bene a riprendere. Sei ancora relativamente giovane e potrai senz’altro dare ancora tanto e avere quelle soddisfazioni che solo in parte hai avuto. Comunque ti vedo in splendida forma, continua così. Ti saluto con affetto. Lino. PS eccezionale la foto della giostra.