La rappresentazione del movimento di un soggetto ha sempre appassionato i cultori dell’immagine. Le informazioni contenute in questa pagina accompagnano i fotografi amatoriali a conoscere le tecniche di esecuzione delle foto in movimento ma anche ad indagare sul loro valore artistico.

I principali studi del movimento in fotografia riguardano riprese con la fotocamera statica e il soggetto in movimento oppure, al contrario, il soggetto statico e la fotocamera in movimento. Ma c’è anche il movimento di un soggetto rincorso dal movimento della fotocamera e, per i più arditi, tutte le combinazioni dei movimenti citati.

foto in movimento
foto del movimento
foto in movimento di fanciulla

Come fare foto movimentate

Per fare foto movimentate si può utilizzare qualsiasi fotocamera che consenta di scattare con tempi di esposizione lunghi. All’interno di questi tempi il fotografo può giocarsi due movimenti: quello del soggetto e quello della fotocamera, o di tutti e due insieme.

Le leggi della programmazione del mosso riguardano non solo i tempi di esposizione ma il tipo di movimento della fotocamera e altro ancora. E’ consigliabile scattare al crepuscolo scegliendo soggetti con luci intense e ombre dense.

Per chi si avvicina per la prima volta alla fotografia mossa è importante conoscere queste leggi. Ancora più importante però è provare a scattare subito qualsiasi soggetto con tempi che vanno da 1/8 di secondo a 1 secondo a 100 ASA e vedere cosa succede.

Foto mosse in due mosse

1. Si impara soltanto con l’esperienza quindi è molto utile visionare le foto mosse creative presenti sul web e cercare di capire come sono state realizzate. Quelle visibili su questa pagina sono state scattate in un periodo di tempo che va dal 1971 al 2020.

2. Poi bisogna provare a ripeterle con i soggetti che si hanno a disposizione. Le prime volte il risultato non sarà ottimale ma non importa, bisogna continuare a scattare, tanto con la fotocamera digitale non costa niente.

fotografia in movimento

Il successo si raggiunge scatto dopo scatto ragionando sugli errori.

Una sola accortezza: ci si deve prefigurare nella mente prima dello scatto come si muoverà il soggetto e la fotocamera, poi confrontare la previsione con il risultato finale. E’ tutto qui, ma bisogna perseverare.

Storia del movimento in fotografia

La fotografia in movimento ha origine dagli studi sperimentali di Muybridge di fine ‘800. Eadweard Muybridge infatti dimostrò scientificamente che è possibile percepire il dinamismo di un soggetto tramite una serie di fotografie viste in sequenza.

Chi però riuscì a catturare e riprodurre il movimento di un soggetto in un’unica immagine e non in una sequenza di fotografie fu il medico fisiologo francese Étienne-Jules Marey che inventò la cronofotografia.

Marey infatti nel 1883 registrò su un’unica lastra un’intera sequenza di scatti che i matematici definirebbero “discreta”. Il movimento infatti viene percepito dalla visione complessiva di una serie di immagini puntuali dello stesso soggetto impresse su un unico supporto.

Muybridge e Marey foto movimento

Foto del movimento in uno scatto

Il primo a catturare in un solo scatto fotografico la continuità del movimento fu Anton Giulio Bragaglia con suo fratello Arturo nel 1911. Le foto mosse dei Bragaglia non erano solo una documentazione tecnica del movimento ma avevano una forte valenza creativa.

Nel suo saggio Fotodinamismo futurista del 1913 Anton Giulio Bragaglia sosteneva il valore artistico della Fotografia movimentista per la sua qualità di “ricordo della sensazione dinamica di un movimento”.

La Fotografia movimentista diede molti contributi allo sviluppo delle avanguardie artistiche del Novecento influenzando movimenti come il Futurismo e artisti come Marcel Duchamp.

foto in movimento bragaglia

L’arte della foto in movimento

Nella seconda parte del ‘900 la fotografia è diventata a pieno titolo arte figurativa praticata da importanti maestri fotografi e da fotografi amatoriali che si sono cimentati nella fotografia mossa creativa.

Con l’avvento della digitalizzazione, che consente di scattare molte foto a costi bassi e di vedere immediatamente il risultato ottenuto, si è diffusa anche tra il pubblico la sperimentazione del mosso creativo. La foto mossa non è solo un errore, può essere anche un’opera d’arte.

La foto del movimento conserva ancora oggi, nel XXI secolo, l’interesse insieme di trasfigurazione artistica e di documentazione della realtà. Un unico scatto fotografico può conferire quindi dignità di arte contemporanea ad una semplice fotografia mossa. In questo caso sarebbe meglio chiamarla fotogafia movimentista oppure intentional camera movement.

Commenti

Fotografia in movimento: continui ancora a fotografare la realtà nel turbine delle energie che la animano.
Credo sia l’occhio dell’artista a restituire immagini irreali che traducono il reale.

Valeria